
Designazione importante, anche se pur sempre un’amichevole, è quella che ho ricevuto alla fine di Maggio.
Grazie all’opportunità offerta dal collega (ma soprattutto amico) Danilo I. e l’autorizzazione da parte del presidente di sezione Stefano A., ho potuto calcare l’erba di San Siro, uno degli stadi più affascinanti d’Europa. A San Siro si respira un’aria diversa e dentro ti scatta quel qualcosa in più, perché quando un giocatore o arbitro sa di dover calcare il prato di San Siro, sa di dover dare più di quello che ha.

Un sogno che si avvera. Il tempio del calcio ha aperto le porte a me, che come arbitro non ho nessuna carriera davanti.
Ci sono già stato nel lontano 2013 per la Notte Bianca di San Siro, con il tour negli spogliatoi, il tunnel che porta sul terreno di gioco, in campo e persino a calciare un rigore.
Questa volta è stato diverso: provare il brivido di calcare l’erba dello stadio San Siro con le scarpette da calcio, correndo da una porta all’altra, dirigendo una partita, ma soprattutto partecipare alla partita da un altro punto di vista, è stata un’esperienza più unica che rara.
L’EVENTO
Si è trattato del “Trofeo Interforze Memorial Giovanni Marra”, la manifestazione di AQuaS con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, istituita nel 2016 in ricordo del Presidente del Consiglio Comunale di Milano scomparso nel 2004 e ricordato ancora oggi per la sua attenzione per i temi sociali.
La giornata di sport ha visto scendere in campo alle 16:30 la finalissima del campionato delle Forze dell’Ordine (5° edizione) e alle 19:00 il triangolare con Regione Lombardia e Comune di Milano (16° edizione) in squadre miste con l’obiettivo di dare un forte segnale di unità e amicizia. Tutte le partite sono state dirette da arbitri della sezione di Seregno, della quale faccio parte.
LA MIA GARA
Dopo aver visto, osservato da vicino i colleghi e fatto tante foto della partita delle ore 16:30, alle 19:00 è giunto il mio momento.

Con altri due colleghi ci siamo alternati nel ruolo di arbitro e assistente. La prima mini-partita da 45 minuti l’ho fatta come AA2, là, dall’altra parte del campo dove non c’è pubblico, non ci sono panchine e dove avrei potuto concentrarmi al meglio per questa mia prima volta con la bandierina in mano. Eh sì, la prima volta in assoluto come assistente arbitrale. In passato mi sono già ritrovato in terna, ma sempre come arbitro.
Probabilmente non è andata benissimo come allineamento o decisioni prese, ma è servito per rompere il ghiaccio per quello che poi sarebbe successo nella seconda mini-partita.
Eccomi qua per l’ingresso in campo con il pallone in mano. A fianco a me i colleghi assistenti e dietro le squadre. Prima il saluto, poi il lancio della monetina ed infine un bel fischio di inizio partita. I primi metri ed i primi minuti sono stati i più emozionanti e con il cuore in gola. Speravo non succedesse nulla: nessun episodio di rigore, nessun episodio di espulsione ecc, altrimenti non so se avrei preso le decisioni corrette.
Col passare dei minuti la tensione si è sciolta e la partita, se pur sempre molto combattuta, si è conclusa molto bene.

Nella terza mini-partita, quella come AA1, ho respirato aria delle grande occasioni. Le luci accese hanno trasformato lo stadio in qualcosa di magico, come nelle partite primaverili e serali di coppa. E’ stata la partita più impegnativa. Si sono verificati tanti episodi da valutare per situazioni di fuorigioco. Ma dopo la prima mini-partita come assitente, nella seconda ho avuto meno difficoltà.
Convinto di aver fatto bene, alla fine dei 45 minuti posso dire di aver fatto una presenza a San Siro.
Un grazie all’organizzazione, a Danilo, a Stefano e tutti i colleghi per questa bellissima opportunità.
WE ARE A TEAM!
2 risposte
Grande Andre…..nr. 1!
ancora e ancora grazieeeeeeeee ☺️